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domenica 21 ottobre 2012

I Santi Martiri

Ogni anno, nei giorni 16, 17 e 18 giugno, i Venafrani si stringono attorno ai loro Santi Patroni, i Martiri Nicandro, Marciano e Daria. Un'immemorabile e ininterrotta tradizione cristiana tramanda che Nicandro, ufficiale dell'esercito romano convertitosi al cristianesimo, accettò il martirio pur di non rinnegare la sua nuova fede. Fu decapitato e sepolto nell'antico cimitero militare romano, presso Venafro. Stessa sorte subirono la moglie Daria e il fratello Marciano. erano gli ultimi sussulti della grande persecuzione diocleziana contro i cristiani, agli inizi del IV secolo d.C.


Venafro - Il Martirio di San Nicandro, Marciano e Daria

Il martirologio romano - il calendario ufficiale della chiesa latina - al giorno 17 giugno recita: "Apud Venafrum, in Campania, sanctorum martyrum Nicandri et Marciani, qui in persecutione Maximiani capite caesi sunt".
Nel 1650, il Vescovo di Venafro, Ludovico Ciogni, romano, fece trarre a parola da alcuni codici esistenti in Roma il racconto del martirio e lo fece inserire nelle seconde Lezioni dell'Ufficio Divino, recitato dai canonici e dai sacerdoti delle diocesi di Isernia e Venafro, fino alla riforma liturgica operata dal Concilio Ecumenico Vaticano II.


Venafro - Il busto argenteo di San Nicandro

Nel 1933 si rinvenne, sotto l'altare maggiore della Basilica, il sarcofago del santo e altre tombe contigue che successivamente furono rimosse nel contesto di uno scavo operato di nascosto e senza particolari criteri archeologici. Il sarcofago è invece rimasto al suo posto ed è meta di continui pellegrinaggi.


Venafro - I Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria in processione

I Santi Nicandro, Marciano e Daria sono i Patroni della città di Venafro; il primo è anche Patrono dell'intera Diocesi di Isernia-Venafro. La loro memoria liturgica, il 17 giugno, riveste il grado di solennità nella città ed il grado di festa per l'intera diocesi. I festeggiamenti si protraggono per tre giorni: 16, 17 e 18 giugno, celebrando rispettivamente San Marciano, San Nicandro e Santa Daria.


Venafro - La processione del 18 giugno

In tempi recenti la devozione dei Venafrani ha tratto nuova linfa dal miracolo della "Santa Manna", un liquido incolore che si raccoglie prodigiosamente a ridosso del sepolcro del Martire, in una pietra concava. I Frati Cappuccini attingono la "Santa Manna" e la distribuiscono ai fedeli che ne bevono piccoli sorsi o se ne ungono il corpo, attribuendo ad essa doti miracolose, come testimoniano i "voti" che fino a pochi anni addietro venivano esposti nell'attiguo convento.


Venafro - La processione del 18 giugno

La fede popolare raggiunge momenti di grande partecipazione collettiva, oltre che di particolare intensità, la sera del 18 giugno, quando vengono portati in processione la "Testa" ed il "Busto" argenteo di San Nicandro, oltre all'urna contenente i Resti di Santa Daria. Il corteo religioso è sempre preceduto dalla caratteristica asta al rialzo, in dialetto venafrano "ammessa", che si svolge dinanzi al Convento dei Frati Cappuccini. Vi concorrono vari gruppi di cittadini al fine di aggiudicarsi le statue da portare a spalla. Poi, verso le ore 20, la processione muove dal Convento e, dopo aver percorso le principali vie della città, termina sulla piazzetta del Castello Pandone, nel rione Colle. Terminato il rito, attorno alla mezzanotte, il Busto argenteo di San Nicandro viene riposto nella vicina chiesa dell'Annunziata, dove resterà fino alle successive Festività Patronali. Gli elementi caratterizzanti di tale processione sono il canto corale dell'Inno Popolare di San Nicandro, ripetuto più volte nel corso della serata, e l'enorme partecipazione sia al seguito delle statue che ai lati delle strade.


Venafro - L'uscita della processione dalla Basilica di San nicandro

Si tratta di un rito sentito oltre misura dal popolo venafrano, che tramanda di padre in figlio il senso meraviglioso di un culto unico. Per la processione del 18 giugno accorrono a Venafro anche dai paesi limitrofi, e numerosi sono gli emigranti che proprio in quel periodo fanno ritorno alla loro città d'origine, per non mancare all'appuntamento coi "loro" Santi Martiri.



Venafro - La processione del 18 giugno 1896


L'Inno di San Nicandro

Sciogliam di lode un cantico
o popol venafrano
a' prodi eroi magnanimi
Nicandro e Marciano!

E a Lei che di vittoria
la palma riportò:
a Lei che forte intrepida
lo sposo pareggiò.

Ben tra gli astri o incliti
regnate in sull'Empiro
ove drizzaste fervidi
i passi ed il desìo.

Deh! Ci reggete impavidi
sani di mente e cor,
finchè di Dio la gloria
per Voi godrem ancor!

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