Powered By Blogger

domenica 21 ottobre 2012

La biblioteca comunale

Il 13 aprile del 1700 Antonio De Bellis (1657-1730), Primicerio della Cattedrale e Vicario generale del Vescovo Carlo de Masso, depositava la sua raccolta di libri e manoscritti nel Convento di Santa Maria del Carmine a Venafro. La consistenza libraria, per dichiarazione dello stesso donatore, era di circa 1400 tra volumi ed opuscoli. Durante gli anni che seguirono, il De Bellis continuò ad accrescere il patrimonio librario che, alla sua morte nel 1730, risultò più che raddoppiato. Successivamente si ebbe un ulteriore incremento, dovuto non soltanto ad un legato testamentario dello stesso De Bellis, il quale assicurò una rendita annua destinata a garantire nuove accessioni, ma anche ad un fervore di donazioni. Dopo la chiusura del Convento carmelitano, la Biblioteca fu trasferita in un edificio che faceva parte dell'eredità De Bellis ed affidata in gestione ai suoi amministratori. Nel 1860, con l'unificazione del Regno Borbonico al Regno d'Italia, l'eredità De Bellis, compresa la biblioteca, passò in gestione alla Congregazione di Carità e, nel 1885, anche la dotazione libraria della Società Operaia di Mutuo Soccorso - nella quale erano confluiti tutti i libri dei celebri geologi Nicola e Leopoldo Pilla - fu destinata alla De Bellis, con 1197 volumi.
In regime fascista (quando le biblioteche degli enti locali furono sottoposte alla tutela del Ministero dell'Educazione Nazionale, nell'ambito del quale fu creata la Giunta di vigilanza per le biblioteche dei Comuni, delle Province e degli altri enti), la biblioteca di Venafro fu riattivata e notevolmente arricchita per iniziativa dello stesso Ministero. Infatti, nel 1931, in occasione dello scambio di consegne tra il responsabile uscente ed il subentrante, al dotazione risultava di 3486 volumi, a fronte dei 2434 del 1929, con un incremento di oltre mille titoli in soli due anni la cui selezione, però, limitata ad opere di letteratura popolare e di propaganda nazionale, risultò di assai basso profilo.
Nel novembre del 1943, con l'occupazione delle forze anglo-americane, la biblioteca fu chiusa al pubblico e i suoi locali furono utilizzati come sede della Polizia militare polacca. Era l'inizio di un periodo di crisi, con notevole impoverimento del patrimonio librario. In quel frangente scomparve il manoscritto settecentesco di Benedetto Monachetti dal titolo "Memorie istoriche dell'antica e moderna città di Venafro", scritte tra il 1693 ed il 1710, che finì acquistato da un libraio di Londra. Col tempo e per ignote vie esso pervenne ad una libreria di Bologna, dalla quale l'Università di Campobasso lo ha di recente acquistato e restituito così alla nostra Regione.
Nel 1955, con provvedimento del 9 dicembre, l'Ente Comunale di Assistenza (subentrato alla Congrega di Carità), cedeva al Comune, allora retto in regime commissariale, il patrimonio librario perché la biblioteca da privata, benché di uso pubblico, venisse istituzionalizzata come struttura comunale. Il Comune venne così a trovarsi dinanzi a un compito superiore alle sue possibilità, sia finanziarie che gestionali, per cui la situazione non migliorò, anche se vi furono saltuari tentativi di riattivazione.


Venafro - La Biblioteca Comunale De Bellis-Pilla

Finalmente, nel 1982, nell'Amministrazione comunale maturava l'idea che lo sviluppo ed il rinnovamento della società locale necessariamente dovevano passare attraverso una politica culturale, come risorsa fondamentale, con il ripristino di una tradizione di pubblica lettura. E, presa coscienza delle condizioni in cui versava l'unica istituzione culturale della città, decise di restaurare l'ex Convento degli Agostiniani, una volta abbandonato dalla Pretura che si era trasferita ad altra sede, per dare una confacente definitiva collocazione alla Biblioteca. Ma erano appena stati ultimati i lavori, che sopraggiunse il terremoto del 1984, al seguito del quale fu giocoforza utilizzare l'edificio restaurato per collocarvi gli uffici comunali, la cui sede era stata resa inagibile dal sisma. Anche l'edificio della vecchia biblioteca fu riconosciuto inagibile e i libri, alla rinfusa e senza inventariarli, furono trasportati e dispersi in sedi diverse ed inidonee, per esservi lasciati senza una custodia.
Nel maggio del 1994, resosi finalmente disponibile l'ex convento degli Agostiniani per restituirlo all'uso per il quale era stato restaurato, si è provveduto ad una ricognizione del materiale librario così disperso e si è dovuto purtroppo constatare che sia le perdite, sia il precario stato di conservazione del materiale residuo, erano notevoli. Ci si è trovati dinanzi ad una realtà bibliografica e bibliotecaria modesta da riattrezzare e gestire con logiche nuove, moderne e rispondenti a bisogni culturali emergenti, di una comunità di cui la diffusa scolarizzazione richiedeva risposte adeguate.
Grazie all'impegno dell'Amministrazione comunale dell'epoca e alla collaborazione di alcune associazioni del volontariato cittadino, si è ricostituita la biblioteca e si è proceduto alla compilazione dei cataloghi, con rigore scientifico, adottando norme codificate di descrizione bibliografica secondo i criteri della biblioteconomia ufficiale. E' stato così possibile fare un censimento dell'esistente e un raffronto con la situazione iniziale, risalente all'anno di fondazione. Sono stati schedati 4947 volumi, dei quali soltanto 1339 (65 del Cinquecento, 168 del Seicento e 1106 del Settecento) provenienti dalla dotazione settecentesca. Di quest'ultima sono pertanto risultai perduti 2161 volumi.
Allo stato attuale si dispone di 7800 volumi, esclusi i periodici, con un incremento di 2853 titoli in quattro anni, pari alla media di 700 volumi all'anno. Ciò è stato possibile, oltre che per l'impegno finanziario e programmatico del Comune e per le copiose donazioni, soprattutto utilizzando le risorse integrative della Regione Molise. Tuttavia il ritardo con cui si è partiti sconta la sua inadeguatezza quantitativa, più che qualificativa, ove si consideri che il rapporto tra pubblicazioni e popolazione residente è di 80 titoli per ogni 100 abitanti.

Nessun commento:

Posta un commento