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sabato 20 ottobre 2012

La chiesa dell'Annunziata

La Chiesa dell'Annunziata fu consacrata il 1° gennaio del 1386. Era stata costruita ad opera di sette confratelli della "Fraterna dei flagellanti", tutti nativi di Venafro. Trasformata più volte nel tempo, ancora conserva i segni delle sue fasi più importanti che possiamo ricondurre a quelli della fondazione nel XIV secolo, a quelli dell'ampliamento nei primi anni del XVII secolo, a quelli della forma definitiva alla metà del XVIII secolo. La facciata della prima chiesa (che secondo l'atto di fondazione era già terminata alla data del 1° gennaio del 1386) si riconosce dalle pietre che compongono il prospetto che, in origine, era decentrato verso destra rispetto all'attuale, configurandosi con un disegno a capanna in cui il punto di colmo superava di poco la metà dell'altezza odierna. Tutte le pietre della prima facciata provengono da edifici romani ed in particolare dal teatro. Il portale era rettangolare ma sormontato da una lunetta perfettamente semicircolare, di cui rimane la traccia evidente alla destra dell'attuale ingresso.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

Nel Trecento sul lato a sinistra era posta la torre campanaria di cui si riconoscono ancora, benché murati, il portale (ugualmente rettangolare con sovrastante lunetta semicircolare), un'apertura intermedia e la bifora della cella campanaria. La facciata conteneva poi un grande rosone circolare che, per esigenze di simmetria, nel XVII secolo fu eliminato e riutilizzato come elemento decorativo al di sopra della prima bifora della torre campanaria attuale.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

Nel corso del XVII secolo, con lavori che durarono per tutto il secolo, la chiesa venne radicalmente trasformata con l'ampliamento della navata, la costruzione del nuovo campanile e la realizzazione della cupola rinascimentale, sicuramente la più bella del Molise, che costituì la parte architettonica di maggior pregio. Il tamburo è ritmato da paraste che si concludono  nella parte superiore con capitelli a volute ioniche, collegate da ghirlande e motivi floreali nei quali sono inseriti anche composizioni di frutta. Dal ricco fascione si sviluppa la calotta compartita dai costoloni binati che collegano la lanterna alla base. La lanterna, anch'essa divisa in otto parti, presenta un raffinato disegno e costituisce la conclusione architettonica con un grazioso cipollino. In occasione dell'ampliamento seicentesco, gli elementi strutturali e decorativi del portale antico furono smontati e rimontati con l'integrazione di pezzi in marmo. Alla prima metà del XVII secolo risale anche la magnifica rappresentazione dell'Annunciazione dell'altare maggiore, probabilmente commissionata a Roma all'epoca del vescovo Ladislao d'Aquino.
Verso la metà del Settecento l'Annunziata venne modifica sostanzialmente nella sua spazialità interna con conseguente parziale mutamento anche all'esterno. I lavori durarono quasi 35 anni ed alla fine la chiesa venne a prendere la forma definitiva che ancora oggi la caratterizza.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

La facciata fu modificata in altezza e fu conclusa nella parte superiore con una ricca cornice in stucco a forma semiellittica cui si attaccano due cornici spezzate dalle quali partono due quarti di ellisse aperti verso l'alto.
Nel 1755 il libro dell Confraternita annota che notevoli spese furono fatte per fondazioni e per la nuova lamia interna, tutta realizzata ad "incannucciata". Furono utilizzate per questa oltre diecimila canne, poi intonacate e stuccate.
Nel 1757 Carlo Giuseppe Tersini e Giandomenico de Lorenzi, stuccatori milanesi, completarono la decorazione architettonica e nell'anno 1758 il pittore Paulo Sperduti realizzò il ciclo di affreschi dedicato alla Madonna.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

Lo spazio interno si sviluppa su un impianto rettangolare con gli spigoli arrotondati e con tre cappelle per lato, che permettono di individuare i pilastri delle pareti laterali. L'ampia lamia, raccordata agli spigoli curvi dell'impianto a formare un grande catino, delimita la parte superiore accogliendo gli stucchi ed il grande affresco centrale con la Madonna nella gloria dei Santi. L'effetto complessivo è di straordinaria efficacia: la volta della grande aula sembra gonfiata da un soffio luminoso che penetra nel tamburo della cupola attraversando la parete sfondata del Presbiterio.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

La formale assenza delle arcate centrali nella parte del grande affresco accentua la sensazione di assoluta lievità della copertura che in tal modo non sembra poggiare sui pilastri quanto piuttosto essere trattenuta e tirata verso il basso per contrastare la spinta che la luce provoca verso l'alto. L'organo della chiesa fu realizzato nel 1784 dal maestro organaro Nicola Abbate della città di Airola.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

Terminate le opere di trasformazione interna e quelle di stuccatura generale passò un buon numero di anni prima che si completasse l'arredo degli altari, che rimasero spogli fino al 1771 quando nelle cornici furono inserite le pitture su tela di Giacinto Diano.
La prima contiene le immagini di Santa Lucia, San Biagio, San Pietro, San Carlo Borromeo e la Madonna del Carmine. La seconda è dedicata alla Croce con San Francesco Saverio e  Sant'Ignazio di Loyola. La terza è dedicata a Sant'Anna con San Gioacchino, la Madonna Bambina, San Giuseppe e San Giovanni Battista.


Venafro - La Chiesa dell'Annunziata

Di gran pregio la tavola cinquecentesca del Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria. Ai lati del Crocifisso trecentesco erano poste le formelle di alabastro con la Passione di Cristo. Si tratta di un paliotto di altare del XIV secolo proveniente dall'Inghilterra, oggi conservato per motivi di sicurezza nel Museo Archeologico di Santa Chiara. Rappresentano in sequenza il Bacio di Giuda, la Flagellazione, Cristo al Calvario, la Crocifissione, la Deposizione dalla Croce, la Sepoltura, La Resurrezione.

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